Home Rai 1 Il “realismo magico” della vita di Nada: cast e regista presentano La bambina che non voleva cantare, il 10 marzo su Raiuno

Il “realismo magico” della vita di Nada: cast e regista presentano La bambina che non voleva cantare, il 10 marzo su Raiuno

Il libro di Nada “Il mio cuore umano”, già un docu-film, ora diventa un film-tv, in onda nella settimana post-Sanremo

25 Febbraio 2021 14:51

Un libro, prima diventato docu-film e poi film per la televisione: “Il mio cuore umano” di Nada (che uscirà nuovamente nelle librerie dal 3 marzo per Blu Atlantide) si prepara all’approdo sul piccolo schermo. La bambina che non voleva cantare andrà in onda il 10 marzo 2021 su Raiuno: sarà il titolo che, nel rispetto di una tradizione seguita ormai da qualche anno, cavalcherà l’onda musicale scatenata dal Festival di Sanremo pochi giorni prima, proponendo al pubblico la storia di un’artista molto amata.

La storia di Nada prima di “Ma che freddo fa”

Il film-tv, partendo da un dialogo tra la protagonista (a cui dà volto Tecla Insolia) ed un giovane musicista durante una pausa da un set fotografico, ripercorre l’infanzia vissuta da Nada nella campagna toscana. Fin da piccola, Nada si rende conto che sua madre Viviana (interpretata da Carolina Crescentini) soffre di un male di vivere che non le consentirà di essere come tutte le altre madri.

Nada, però, crede di avere un “potere” dalla sua parte, quello del canto: scoperta casualmente da Suor Margherita (Paola Minaccioni), Nada coltiva il suo talento aiutata dal Maestro Leonildo (Paolo Calabresi), convinta che la sua voce possa essere la cura per la malattia della madre.

Diventata adolescente, però, i rapporti tra madre e figlia cambiano, tra momenti di tenerezza ed altri di scontro. Nada non sa più se cantare è ciò che vuole fare nella sua vita: se fino ad allora ha cantato e partecipato a vari concorsi con la convinzione che fosse l’unico modo per tenere in buona salute la madre, quando la depressione di Viviana si ripresenta nella giovane emerge una nuova consapevolezza.

Inizia così, con il sostegno del padre Gino (Sergio Albelli), un percorso di crescita che la vedrà prima rifiutare il suo talento e poi accettarlo, fino a salire sul palco del Festival di Sanremo del 1969 e cantare “Ma che freddo fa”, che segna la sua consacrazione.

Il cast si presenta

La conferenza stampa in streaming del film-tv, co-prodotto da Rai Fiction e da Picomedia e diretto da Constanza Quatriglio, è stata l’occasione per il cast di presentare al meglio i propri personaggi, a cominciare da Tecla Insolia, che ha anche annunciato la sua presenza per il lancio del film-tv in una delle serate di Sanremo:

“E’ un personaggio complesso, ma anche leggero -stiamo pur sempre parlando di una bambina e poi di un’adolescente-: Nada inizia a cantare perché pensa che sia una cura per la malattia della madre, però ha un rapporto con la musica complesso, perché non capisce se è davvero quello che le piace fare o se lo fa solo per la madre. Alla fine capisce che è un mezzo per poter esprimere tutta la rabbia ed i sentimenti che prova”.

Carolina Crescentini (legata nel privato da un rapporto di amicizia con Nada) ha invece ammesso di aver lavorato non poco per trovare dei punti in comune con Viviana:

“Viviana è in balìa di un’emotività strabordante. Ma per lei il talento di Nada non va sfruttato: è un passaporto per la libertà della figlia da una vita prestabilita. Attraverso la musica, potrà viaggiare, potrà scegliere… Il riscatto non è per Viviana, è per Nada. Tra le due c’è una dipendenza reciproca: Viviana è madre, ma anche sorella gemella. Sono assolutamente differente da Viviana, ma con Costanza abbiamo trovato dei punti di contatto che non so spiegare: è stata una sorta di epifania emotiva, il potere salvifico della musica funziona anche su di me!”

La bambina che non voleva cantare
© Fabrizio Di Giulio

A Paola Minaccioni è andato invece il ruolo di Suor Margherita:

“La suora negli anni Sessanta ha un ruolo attivo anche nelle famiglie, quasi da assistenti sociali. Questo ci ha portato a rendere Suor Margherita più concreta e magica: ha il compito di trovare il divino e di portare la salvezza nella famiglia di Nada”.

E se Paolo Calabresi ha trovato nel proprio personaggio, colui che insegna il canto a Nada, un tocco di “malinconia” e di difficoltà di stare al mondo, Sergio Albelli, interprete di Gino, padre della protagonista, ha rivelato di essersi impegnato per entrare nel contesto che la regista voleva fosse espresso dal suo personaggio:

“Pensavo che il mio personaggio fosse passivo. Parlando con Costanza ho invece appreso questo nuovo punto di vista, della mitezza. Ho dovuto spostare il mio punto di vista maschile all’interno di un film pensato con una specificità femminile. Avere un atteggiamento autoritario non sarebbe stata la scelta più giusta: Costanza mi ha accompagnato in un continuo aggiustamento, che spero sia stato efficace. E’ un uomo mite ma saldo, non ha alcuni strumenti tecnici ma ha quelli affettivi”.

La regista: “Dal docu-film al film-tv”

Costanza Quatriglio e Tecla Insolia
© Fabrizio Di Giulio

Come già accennato, dietro la macchina da presa di questo progetto c’è Costanza Quatriglio, che nel 2009 aveva già diretto “Il mio cuore umano”, il docu-film tratto dal libro omonimo. “Nel libro avvertivo una sorta di realismo magico in quel mondo che raccontava”, ha spiegato. “Ho trovato così una mia chiave di lettura nella voce di Nada, che diventa terapeutica per a madre malata di depressione. Mi sono concentrata sulla cura di questa storia, facendo crescere dentro di me il desiderio di far evolvere questi personaggi, non solo Nada e la madre, ma anche il maestro, suor Margherita… Ho raccontato un talento involontario: tutti gli adulti ci vedono qualcosa, Nada ci vede la possibilità di guarire la madre. E’ un racconto autobiografico, ma supera la specificità di Nada per toccare le corde universali”.

Centrale nella sceneggiatura che la regista ha scritto insieme a Monica Rametta il rapporto di Nada non solo con la madre, ma anche con il padre. E così, mentre il pubblico vive la paura di Nada di perdere la madre, emerge piano piano anche la figura paterna:

“Con Nada abbiamo parlato del suo rapporto con i genitori. Si è emozionata nella scena in cui la protagonista dialoga con il padre. Con Monica abbiamo ragionato su come si disveli il personaggio del padre, un uomo apparentemente silenzioso ma che in realtà è mite. Lui c’è, come fanno i veri padri. E non deve dimostrare niente a nessuno”.

L’opinione di Nada

La bambina che non voleva cantare
© Fabrizio Di Giulio

La stessa Nada ha partecipato alla conferenza, ma con un videomessaggio mostrato in apertura:

“Sono la bambina che non voleva cantare. Pensate se avessi voluto… ‘Il mio cuore umano’ è il primo vero romanzo, che parla del mondo in cui sono cresciuta. Avevo lasciato il mio paese contro la mia volontà e non avevo più avuto modo di rivedere quelle persone in maniera vera. Crescendo, ho sentito sempre di più questo legame forte a queste radici. Ho sentito il desiderio di riappacificarmi con loro e fargli arrivare i miei sentimenti. E’ un libro che mi ha dato tante soddisfazioni. Il desiderio di Costanza era di farne un film, e ci è riuscita: sono molto grata a lei. Il film mi è piaciuto molto, ha fatto un lavoro importante sulla sensibilità e la forza di quello che c’è dentro questa bambina ed alle persone che ruotavano intorno a lei. Non avrei immaginato che da quel libro si sarebbe fatto un film: tutti gli attori sono bravi, hanno dato il meglio di sé”.

Un via libera dato dalla cantante che ha reso il clima sul set più libero e tranquillo, tant’è che Nada, rivela Quatriglio, non ha mai interferito durante le riprese:

“Si è affidata a noi: il dialogo che abbiamo avuto con lei è stato ricco, ma mai di paura di un passo falso. E’ stato un rapporto sereno: abbiamo giocato a trovare le canzoni che nel film-tv si sarebbero cantate in alcune scene. Il quaderno che vedrete nel film esiste davvero. Non vi nascondo che quelle sono le canzoni che sentivo raccontare da bambina da mia zia quando cucinava, è stato un viaggio nella memoria che abbiamo fatto entrambe. Lei non è mai stata sul set: era giusto così, dovevo fare la mia strada”.

Un’opinione, però, Nada l’ha espressa, a proposito di Tecla Insolia: la regista ha raccontato che durante le prime fasi del progetto, quando il cast doveva ancora essere scelto, la cantante ha visto una sua foto, esclamando “Questa mi piace!”. “Quindi al momento del casting non abbiamo avuto dubbi”, ha poi aggiunto.

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